Origine del Wolfspitz
Non siamo in possesso di nulla di veramente attendibile riguardo l’origine del Wolfspitz.
Tra tutti gli Spitz che erano allevati esclusivamente per la caccia, esso è il solo a non avere una spiccata attitudine per questa attività. Esso infatti non è mai stato utilizzato per questa funzione, bensì solo per la guardia.
Quanto segue è stato redatto da Anne Burnett, specialista della razza:
Il Wolfspitz, prima di essere incluso fra le razze germaniche, è stato a lungo fra quelle autoctone dell’Olanda, dove veniva chiamato “Keeshond” ed era considerato un emblema nazionale, tanto che la cinofilia dei Paesi Bassi si oppose, ma senza successo, al cambio di nazionalità di questo cane. Il nome con il quale era (ed è tuttora) indicato in Olanda sembra gli derivi da William Cornelis Van Gijselaaer, chiamato dai suoi seguaci col diminutivo di Kees, che guidò i rivoltosi olandesi contro la casa d’Orange, nel diciassettesimo secolo.
Egli possedeva un grosso Spitz grigio che non lo lasciava mai, nemmeno durante le battaglie; così, in contrapposizione al Carlino, cane preferito da Guglielmo d’ orange, lo spitz di Kees divenne un simbolo per i patrioti che lo seguivano.
Purtroppo la sconfitta dei patrioti ha nuociuto tantissimo alla razza: infatti, per evitare di essere associati alla fazione ribelle sconfitta, molti proprietari di wolfspitz li fecero sopprimere per timore di rappresaglie.
Fortunatamente la popolazione rurale, qualche capitano di battello e dei commercianti ambulanti, data la lontananza dai centri abitati dei primi e la mobilità dei secondi, restarono fedeli alla razza, che un secolo più tardi tornò ad essere popolare.
Il Wolfspitz era molto diffuso fra i battellieri, dato che, per la sua grossa taglia e la sua rusticità, poteva accompagnarli sulle chiatte nei loro viaggi lungo il Reno, facendo un ottimo servizio di guardia. Per tale impiego venne chiamato anche “DUTCH BARGE DOG”, ovverossia cane delle chiatte olandesi.
All’inizio del secolo l’inglese colonnello Digby, colpito dalla bellezza e dalla vivacità di questo cane, ne portò una coppia in Inghilterra, dove, però, l’allevamento vero e proprio della razza ebbe inizio solo qualche anno più tardi, partendo da altri esemplari importati dalle signore Winfild Digby e Alicia Gatacre.
Gli esemplari nati in Inghilterra fecero il loro debutto all’esposizione di Birmingham nel 1923e nel 1926 venne fondato il club.
Da allora si è avuto un costante miglioramento della razza. L’affascinante personalità di questi cani ha fatto sì che si diffondessero in tutto il mondo come animali da compagnia, da competizione e, soprattutto da utilità.
Carattere e comportamento
Il Wolfspitz è il più grande della famiglia degli Spitz tedeschi (standard n° 97 FCI del 5/03/1998) che fanno parte del 5 gruppo: cani di tipo spitz e primitivo. Egli discende dal cane delle torbiere dell’età della pietra “canis familiaris palustris” e più tardi dal cane delle città lacustri che è la razza più antica dell’Europa centrale.
In alcune regioni di lingua non germanica porta il nome di Keeshond. Il Wolfspitz è un cane sempre all’erta, vivace e straordinariamente attaccato al suo padrone. E’ un cane molto ricettivo, ma - contrariamente a quanto si dice nello standard - non direi che sia un cane che si riesce ad educare molto facilmente: ha bisogno di un padrone che conosce bene i cani e il loro linguaggio, dato che è molto sensibile agli atteggiamenti, alle posture e alle intonazioni di voce. |
E’ da “manovrare” con dolcezza ed è di un’intelligenza estrema: ciò ne fa, sì, un cane facile da educare….ma solo da parte di certe persone!!
E’ un eccellente guardiano: né pauroso né aggressivo, naturalmente diffidente nei confronti degli estranei.
Resistenza alle intemperie, robustezza e longevità sono altre qualità che lo caratterizzano.
Un Wolfspitz in famiglia
Magnificamente intelligente, il Wolfspitz è inoltre particolarmente vivace, attento e attaccato al suo padrone.
Siete avvisati: non riuscirete più a chiudere una porta poiché lui sarà dietro di voi!!
Non resisterete alle sue richieste di carezze, di gioco, imploranti e al tempo stesso esigenti...voi darete e in cambio riceverete.
Lui vi offrirà la sua presenza costante, la sua zampa, la sua gentilezza, diventerete suoi complici…stando bene attenti a non diventare suoi schiavi!!!
Il vostro Wolfspitz sarà sempre rispettoso della gerarchia se voi sarete con lui giusti e coerenti, stabili nel vostro metodo di educazione. Un ordine dato deve essere eseguito, ma è inutile picchiarlo: non concluderete nulla usando la maniera forte.
Questo è un cane da gestire “nel senso del pelo”! Camminerebbe sulla testa se potesse, per farvi piacere!
Molto attento alle intonazioni di voce ed ai gesti, si offenderà se voi esigerete, ma avrà gran piacere di obbedirvi se voi ordinerete! Sfumatura sottile!
Del resto questo è un cane fatto di sfumature! Inoltre sarà bene che impariate a parlare il linguaggio dei cani per poterlo educare, questo vi faciliterà moltissimo il compito.
Inutile proporgli di restare fuori da solo se voi siete in casa, a meno di non lasciare la porta aperta perché lui possa sorvegliarvi. Inutile cercare di sorprenderlo addormentato; voi pensate che sia immerso in un sonno profondo, ma, se appena tossite, vedrete un suo occhio aprirsi.
Non appena vi spostate da dove siete, lui sarà già davanti a voi: certo potrà stare calmo e tranquillo allungato ai vostri piedi, ma non dirà mai no a una corsa nel bosco, un gioco con la palla o altre attività come l’agility, l’obedience o lavoro vero e proprio come le piste o la ricerca!
Infine, attenzione: questo cane ruberà tanto facilmente i biscotti o altre prelibatezze dalla vostra tavola, così come ruberà il vostro cuore!
Le sue principali qualità
Ha un apprendimento veloce e anche da cucciolo ha i modi di comportarsi da cane adulto.
Accetta di buon grado di restare da solo senza combinare grandi disastri, anche se preferirebbe di gran lunga essere in vostra compagnia.
Il cucciolo impara molto rapidamente ad essere pulito.
E’ un “grande “ guardiano nonostante la sua taglia modesta.
Non ha gran bisogno di movimento, anche se apprezza le passeggiate.
E’ di un’eleganza rara nel movimento.
E’ socievole con gli altri animali e con i bambini, a patto che questi siano gentili con lui.
I suoi principali difetti
Bisogna occuparsi della sua educazione da subito; bisogna fargli capire subito ciò che è permesso e ciò che non lo è.
Lui testa la vostra costanza.
E’ sbagliato dire “è cucciolo, ci penseremo più avanti”, perché la sua più grande qualità, cioè la sua precocità di apprendimento, è anche il suo peggior difetto.
Capisce subito di che pasta siete fatti.
E’ un po’ "chiacchierone" se lo si lascia fare, perciò è tutto nel vostro interesse fargli capire da subito che non deve abbaiare troppo.
Ama farvi piacere, ma è un po’ allergico all’autorità!
In qualche caso può essere un vero mulo!!!
Va spazzolato almeno una volta alla settimana, un po’ di più nel periodo della muta.
Niente bagni!!!!! Potrebbe, nonostante una toelettatura regolare, avere dei problemi di forfora o di pelo secco. In questo caso sarà sufficiente aggiungere un po’ di olio di girasole e del lievito di birra alla sua pappa.
In conclusione..
Non è adatto:
A chi non ama la psicologia canina.
Agli impazienti che picchiano il cane e ai permissivi che lasciano che il cucciolo faccia tutto ciò che vuole.
A coloro che non hanno tempo per interagire con il cane
E’ adatto:
A coloro che amano avere una presenza vicino e vogliono il cane CON loro, ma senza dover essere sempre disponibili per un cane che s’impone.
A persone calme e che amano la relazione esclusiva con un cane.
A coloro che amano fare dell’attività sportiva con il cane.